QUANTI ANNI TI SEMBRA DI AVERE?

QUANTI ANNI TI SEMBRA DI AVERE?

Pensate se non aveste il certificato di nascita e neppure qualcuno che si ricordi di quando siete nati. Quanti anni vi dareste? Si tratta di una domanda che incomincia a interessare la scienza. Non tutti ‘sentono gli anni’ allo stesso modo. Vi è chi si sente più vecchio, e chi più giovane, della propria età cronologica e ora la Medicina parla di età soggettiva. Cosa faremo domani o fra un anno dipende molto dall’ età soggettiva; molte questioni di salute e anche il nostro ‘rischio morte’ dipendono dall’ età che ci pare di avere piuttosto che da quella cronologica e ora la ricerca vuole capire se c’è un punto specifico dove intervenire per ‘sentirsi più giovani’. Chi ‘si sente più giovane’ è a minor rischio di soffrire di varie malattie come la demenza senile o depressione e anche a minor rischio di essere ricoverato in ospedale. In uno studio di 17000 persone oltre i cinquant’ anni di età, sentirsi più vecchi di 8-13 anni aumentava il rischio morte del 20-25%. In genere, nell’ infanzia e adolescenza ci si sente più vecchi dell’età cronologica; a venticinque anni ci si sente la propria età e poi fino a cinquant’ anni ci si sente progressivamente più giovani; dopo si formano due popolazioni: una di persone che progressivamente si sentono più anziane e l’altra che continua a sentirsi più giovane dell’età cronologica. Se invece la domanda è: “Quanti anni vorresti avere?”, la risposta coincide con l’età che ‘ci si sente di avere’ solo per coloro che si sentono più giovani; invece, per quelli che si sentono più vecchi viene data una età di vari anni in meno non solo a quella che si sentono di avere ma anche di quella reale. Per gli studiosi la differenza fondamentale tra le due popolazioni è che i primi sono ottimisti (l’età che pensano di avere è anche quella desiderano avere e entrambe sono inferiori all’ età reale), mentre i secondi sono pessimisti (l’età che pensano di avere è molto superiore a quella che desiderano e le due età sono ai poli opposti di quella reale). In breve, in termini di salute vedere il bicchiere mezzo pieno ne facilita il riempimento mentre vederlo mezzo vuoto ne facilita lo svuotamento.

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