IL CAPO FA IL CAPO

IL CAPO FA IL CAPO

La caratteristica principale dell’evoluzione umana è stata lo sviluppo di un cervello particolare per grandezza e funzione. Lo sforzo di creare un organo così ‘esagerato’ è stato compiuto imponendo alcuni compromessi e limitazioni allo sviluppo di altri organi. All’Università di Cambridge si è visto che se viene compiuto un grande sforzo mentale contemporaneamente a uno fisico, i rendimenti dei due sforzi sono minori rispetto a quando compiuti separatamente; l’osservazione importante è che la minor efficienza fisica è proporzionalmente inferiore a quanto sia minore quella mentale. Cioè, quando necessario il cervello, pur accettando qualche restrizione, impone le sue esigenze su quelle degli altri organi. Si pensa che nell’evoluzione dell’uomo, per superare dei pericoli, sia stato più vantaggioso avere un cervello ben funzionante che dei muscoli al massimo dell’efficienza. Preservare le funzioni cognitive è una priorità assoluta in una situazione estrema ‘fisico – mentale’ e quindi è meglio che il glucosio e l’ossigeno, la benzina sia di cervello che muscoli, vengano utilizzati per pensare bene piuttosto che scappare velocemente. Anche in situazioni di malnutrizione cronica o di fame acuta, il cervello è egoista, spesso conservandosi piuttosto bene in termini relativi, rispetto al resto del corpo. Il fatto che, almeno in parte, il cervello limiti i suoi consumi quando in gara con muscoli per le stesse risorse, significa che fa un calcolo strategico e capisce quando rinunciare a qualcosa per darlo ai muscoli, in quanto senza di loro ne va della sua stessa sopravvivenza. Cioè, il cervello è così furbo da capire che vi sono momenti in cui deve essere meno furbo.

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