DA SOLI

DA SOLI

Si ritiene che passare molto tempo da soli non faccia bene alla salute e che troppa solitudine possa causare effetti psicologici negativi che durano per tutta la vita. Isolandosi non vengono acquisiti quegli strumenti e quelle tecniche che servono per ‘cavarsela nel mondo d’oggi’. Recenti studi dicono che vi sono varie forme di isolamento sociale e che non tutte sono dannose per la salute. Infatti, vi sono persone che si isolano per paura o perché soffrono di ansie di vario tipo; in questi casi il problema di fondo è la timidezza. Altri si isolano perché semplicemente non amano interagire con le persone, anche se non hanno di meglio da fare. Ma poi vi è un terzo gruppo di persone che stanno da sole perché davvero amano la solitudine, preferiscono leggere, pensare o lavorare al computer. Queste persone non prendono l’iniziativa nelle relazioni sociali, ma neppure rifiutano i contatti sociali se capitano. Si tratta di persone poco socievoli, ma non asociali e tantomeno scontrose. Diversamente dai primi due gruppi, che di solito non utilizzano costruttivamente il tempo passato in solitudine, questo terzo gruppo è spesso creativo e sviluppa idee innovative nel tempo passato in solitudine. E’ facile confondere questo gruppo con i primi due, ma è importante non farlo. In particolare, insegnanti e genitori devono sapere riconoscere quando la solitudine nei ragazzi/e è associata a un problema da quando non lo è. Nel primo caso si tratta di un difetto che va superato mentre nel secondo può essere un mezzo per realizzarsi.

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