BISOGNA ESSERE TOLLERANTI

BISOGNA ESSERE TOLLERANTI

Gli scimpanzé chiedono cibo a persone non bendate o bendate senza fare distinzione. Se si nasconde una banana sotto uno di tre piatti e poi si fanno cenni per fare capire dove si trova la banana lo scimpanzé non intuisce dove cercare. Un bambino di due anni sì, come anche un cane. Come mai un cane riesce là dove il nostro parente più prossimo tra gli animali no? I lupi si comportano come gli scimpanzé. I cani devono aver imparato a rispondere a imbeccate umane negli ultimi 40000 anni quando si separarono dall’ antenato lupo comune per addomesticamento. Può questo spiegare un tale cambiamento tra cani e lupi?
In Siberia, Belyaev, direttore dell’istituto di Genetica, studiò 130 volpi. Le divise in due gruppi: quelle che si avvicinavano alle persone senza aggredirle potevano riprodursi mentre quelle aggressive diventavano pellicce. Un gruppo di volpi controllo poteva riprodursi senza regole. Dopo 40 generazioni, dove a ogni generazione soltanto le volpi meno aggressive potevano riprodursi, le volpi del primo gruppo ora interpretavano allo stesso modo dei cani le imbeccate umane, mentre il gruppo controllo no. Il primo gruppo non era selezionato per il livello di intelligenza ma soltanto per la capacità di interagire con gli umani.
Si pensa che la stessa cosa sia successa coi cani e ancora prima con gli uomini. Anziché essere gli uomini più intelligenti quelli che si riproducevano, furono quelli più socievoli, più bravi a cooperare e a risolvere problemi, che emersero. L’uomo fece il grande balzo quando divenne più amichevole. Il progresso dell’uomo in vari campi sarebbe dovuta principalmente alla sua spiccata attitudine a interagire e cooperare con altri, anche con persone ritenute antipatiche o che non conosce. Sei milioni di anni fa, quando la nostra linea si separò da quella degli scimpanzé, siamo diventati tolleranti. I nostri antenati ancor prima che cacciatori e guerrieri erano cooperatori tolleranti.

[wpedon id=16188]

Translate »